Una comunità abitativa sperimentale nata nel 2002 per concretizzare il consumo energetico zero e fornire un modello realizzabile di nuova edilizia. Nel quartiere BedZed l'ecologia si coniuga con la tecnologia più avanzata nel risparmio energetico e nella riduzione di emissioni inquinanti. Il progetto della 'case con coscienza verde' è realizzato dall'architetto Bill Dunster e finanziato congiuntamente dalla Peabody Trust, fondazione inglese per l'energia autonoma, e dall'amministrazione locale di Sutton.
Non solo un esperimento. Le buone intenzioni politiche per dargli seguito non sembrano mancare, perlomeno in Gran Bretagna dove il premier Gordon Brown si è già posto l'obiettivo di replicare il BedZED in cinque milioni di nuove abitazioni entro il 2012. Entro fine anno sarà in vigore un nuovo regolamento per rendere obbligatoria le norme di risparmio energetico. Nessuna casa potrà essere più costruita in Gran Bretagna senza un certificato di garanzia ecologica.
Come si presenta il BedZED. Nulla si crea, nulla si distrugge e soprattutto... nulla si spreca. Sul tetto delle case verdi si ergono le turbine del minieolico e gli immancabili pannelli solari per produrre energia elettrica destinata al consumo diretto o allo stoccaggio in speciali batterie. L'acqua piovana viene raccolta dalla grondaia verso un serbatoio, pronta per essere riutilizzata per l'irrigazione o per gli usi domestici. Le pareti delle 'case verdi' sono ermeticamente coibentate per impedire lo scambio di calore con l'esterno, non solo tramite l'installazione di doppi e tripli vetri alla finestre ma anche e soprattutto nella scelta dei materiali di costruzione. L'architettura 'sostenibile' ricrea quel rapporto di vicinanza-distanza con le abitazioni vicine e una relazione naturale nei confronti dell'ambiente. Laddove non arriva l'architettura subentrano le regole del vivere civile. Ad esempio, nel quartiere di BedZED ci si sposta con il carsharing e il carpooling, una flotta di automobili è gestita in comune dagli abitanti e utilizzata sfruttando ogni posto auto. Una mini flotta di scooter elettrici consente di soddisfare le esigenze di brevi spostamenti. Al centro di tutto si pone la socializzazione, elemento insostituibile per creare l'equilibrio sostenibile del quartiere. La spesa viene fatta tramite internet privilegiando gli acquisti su scala e in comune.
In conclusione. Gli abitanti di BedZED producono localmente il 20% dell'energia elettrica e, grazie ai minori sprechi energetici, abbattono del 25% la restante bolletta di gas ed elettricità e del 50% il consumo di acqua rispetto a una normale abitazione inglese.
Caratteristiche del BedZED
1) Materiali
I materiali sono tutti di recupero e prodotti ad una distanza inferiore ai 35 km dal sito, così da ridurre l'impatto ambientale dovuto alle emissioni nocive dei camion. In particolare, il 60% dei mattoni è fabbricato sul posto, il legno proviene da foreste sostenibili ed il ferro da una stazione ferroviaria demolita. Sotto l'asfalto, uno strato di vecchie bottiglie frantumate garantisce il drenaggio dell'acqua piovana.
2) Risparmio energetico
L’orientamento e l’involucro edilizio degli appartamenti, sono stati studiati in modo da garantire il risparmio energetico. Uno strato di isolante cinque volte superiore agli standard e grandi finestre a sud, caratterizzate da doppi o tripli vetri, consentono di accumulare il calore in inverno. Tali finestre sono progettate in maniera tanto attenta che, come racconta un abitante del quartiere, tenendole sempre chiuse, il benessere è assicurato! Tenerle chiuse, poi, è possibile perché il ricambio dell’aria e la sua circolazione negli ambienti sono ottenuti con un sistema di ventilazione naturale. Quei vivaci comignoli che contraddistinguono i tetti dell’abitato, servono proprio a questo scopo. All’interno il risparmio energetico continua con luci ed elettrodomestici ad alta efficienza energetica.
3) Energia pulita
L'energia necessaria agli appartamenti è generata da 777 mq di pannelli fotovoltaici posti sulle pareti a sud e da una centrale termica che brucia legno di scarto proveniente da aziende locali.
4) Risparmio idrico
Sul tetto, un apposito sistema convoglia le acque piovane che vengono poi raccolte in apposite vasche e riutilizzate per lo scarico dei bagni e per innaffiare le piante.
5) Fattibilità e costi contenuti
BedZED, i cui costi di realizzazione sono davvero poco superiori rispetto a quelli di un insediamento standard, è stato progettato per essere costruito ovunque. Se si considera che in Inghilterra, entro il 2016, ogni nuova costruzione dovrà essere alimentata con energia rinnovabile prodotta sul posto, questa sua caratteristica non è affatto da sottovalutare.
6) Educazione ambientale
Un pannello con i contatori ben visibili, ricorda costantemente quanta energia si sta consumando; al suo interno, una luce lampeggia sempre più rapidamente quando si sta consumando molto. Nel quartiere di BedZED sono molto utilizzati il car sharing ed il car pooling nonché una flotta di scooter elettrici. Anche la spesa la si fa senza inquinare, attraverso un sistema di distribuzione del cibo a chilometri zero, che, oltre a ridurre gli impatti legati al trasporti delle merci o delle persone, favorisce lo sviluppo di un sistema economico locale.
BEDZED UN ESEMPIO DA IMITARE.
E in Italia?? Se ne parla molto ma ........ a voi lettori i commenti...!!!
Geom. Paolini Fabio